Italia: il Paese delle streghe

Non solo poeti, santi e navigatori ma anche streghe, tante streghe e stregoni che hanno abitato e ancora abitano nel nostro bel Paese italico. Le leggende sono tantissime tramandate un po per cultura e un po per tradizione e spesso anche folkloristicamente descritte come vecchie megere che volano su scope volanti e che durante le notti di plenilunio si radunano nelle foreste e nei boschi per compiere riti magici e danzare attorno al fuoco in preda a crisi mistiche. Se escludiamo la prima parte, quella delle scope volanti, sulla seconda siamo molto vicini ad un realtà storica inconfutabile ma per approfondire l’argomento è stato necessario stilare una piccola classifica dei luoghi piu’ conosciuti in Italia in tema di streghe e di luoghi a loro dedicati.
Uno dei posti più conosciuti in Italia è Triora in provincia di Imperia. Accasato sulle Alpi Marittime (precisamente nella valle Argentina), questo piccolo centro di 355 anime in provincia di Imperia è noto per due motivi: il suo tipico pane di grano saraceno e il processo alle streghe che ospitò nella seconda metà del XVI secolo. Il borgo ancora adesso conserva un alone di mistero grazie al suo dedalo di vicoletti caratterizzati da una moltitudine di archi, case di ardesia e luoghi tetri da evitare al tramonto: le decorazioni composte da scope, gatti neri, buoi, teste di pietra e personaggi misteriosi sono infatti disseminate ovunque. Supera invece i mille abitanti Rifreddo, centro della provincia di Cuneo dominato dalla vista del Monviso. Così chiamato in virtù di un documento risalente addirittura al 1075 in cui veniva definito Rivus Frigidus (“Fiume freddo”), questo villaggio montano delle Alpi Cozie che sorge sulle pendici del monte Bracco ospitò un processo alle streghe nel 1495 e il Comune ancora oggi ne custodisce i verbali. Le notti di “Terrore nel Borgo (un percorso teatrale tra le buie strade di Rifreddo) sono diventate uno dei principali eventi della programmazione turistica cuneese. Sfiora i mille abitanti anche il centro abitato di Calcata, che dista meno di 50 km da Roma (è in provincia di Viterbo). Arroccato su una montagna di tufo, questo borgo che domina la valle del fiume Treja è piuttosto inaccessibile: da Calcata nuova si può raggiungere solo a piedi, un dettaglio che può aver contribuito a costruire la sua fama. Le case qui sono di colore bruno, lo stesso della roccia tufacea in cui affondano le loro fondamenta (di fatto sembrano un’estensione naturale del colle) e la particolare posizione fa “suonare” il vento, che somiglia appunto al canto di qualche strana fattucchiera. Attenzione poi ad alcuni tetri castelli sparsi nel nostro territorio nazionale. Quello di San Giorgio Canavese (Torino), che ha anche ospitato ‘Elisa di Rivombrosa’, si narra sia infestato dallo spirito di una ragazza il cui nome non può nemmeno essere pronunciato, quello di Malpaga (Bergamo) da un nobile ucciso nel ‘500 perché innamorato segretamente della castellana. Gettato nel pozzo, da allora si aggirerebbe in maniera discreta e silenziosa per il maniero. A Salsomaggiore Terme (Parma) c’è invece il castello di Scipione, interamente visitabile e che comprende segrete, prigioni quattrocentesche e zone misteriose sin dal nome (Sala delle Armi, Salottino del Diavolo, Sale dell’Ala Nord). Chiudiamo il nostro tour con la storia di Cimego, un comune che addirittura… non esiste più. Dal 1° gennaio 2016, infatti, questo villaggio della trentina Valle del Chiese, è confluito con altre frazioni nel nuovo comune di Borgo Chiese. Qui (in particolare nel borgo di Quartinago che conta 25 abitanti) nel periodo natalizio da sempre si organizzano feste che somigliano a sabba: a ballare intorno a fuochi dove si prepara la polenta di farina di Storo, infatti, ci sono streghe di ogni età. E dove mettiamo Benevento? Non certo per ultima anche se volutamente lasciata in fondo alla classifica per esaltare il valore di questa città della Campania famosa in tutta Europa per le streghe. Le streghe di Benevento erano suddivise in tre categorie: Zoccolara, Janara e Manolonga. Le zoccolari erano streghe che camminavano di notte con ai piedi degli zoccoli e approfittando dell’oscurità per assalire alle spalle i passanti. Le Janare erano donne nate alla mezzanotte della notte di Natale e che non avevano ricevuto il sacramento del battesimo. Di giorno le Janare si confondevano tra le donne comuni mentre di notte si cospargevano di un particolare unguento che le rendeva invisibili tanto da riuscire a passare sotto le porte per poi sedersi sul letto del dormiente impedendogli di respirare. La Mano longa era una donna che cadde in un pozzo e morì e poiché non aveva trovato pace ogni volta che da quel pozzo passava qualcuno la sua mano, appunto lunga afferrava il malcapitato e lo tirava giu’ con sé.

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