Social seller, influencer, mediatore familiare, Insegnita, Disabilty Manager e tanti altre nuove professioni si sono affacciate sul mercato del lavoro in questi ultimi 5 anni. Davanti ai cambiamenti tecnologici e post Covid, è interessante chiedersi quali saranno i lavori del futuro, con un orizzonte temporale che vada dal 2024 fino al 2030. Questa informazione serve ai giovani per orientarsi nella scelta di quale percorso di studio intraprendere ma è utile anche per chi vuole reinserirsi nel mondo del lavoro, per chi desidera cambiare lavoro, per i disoccupati e i neet ovverossia quei giovani che non lavorano, non studiano e non fanno formazione. Tra poco piu’ di dieci anni nasceranno nuove professioni che annulleranno le precedenti e poi cosi via sempre finché ci sarà un lavoro svolto dall’essere umano Nasceranno posti di lavoro che dovranno essere in grado di governare l’interazione tra uomo e macchina e quando parliamo di macchina non possiamo fare a meno di citare l’IA Intelligenza Artificiale applicata anche alla robotica ed alla ricerca scientifica che già sta facendo passi da gigante creando non poche preoccupazioni a coloro che si vedranno probabilmente soffiare il posto di lavoro da una IA. Tanti lavoratori=tanto lavoro è direttamente proporzionale però la concorrenza dove la mettiamo? Le nuove professioni stanno generando una spietatissima concorrenza tra i vari recruiter che sono impegnati giorno per giorno a verificare i requisiti ai candidati. I nuovi lavori sono entrati a gamba tesa nel momento di massimo stallo dell’economia italiana cambiando radicalmente generi e soprattutto nomi come hard skills e soft skills. Le prime sono ad esempio la conoscenza di una lingua straniera, uso dei programmi e dei pacchetti software, attestati relativi a corsi di formazione frequentati e utilizzo di specifici macchinari e strumenti utili alla produzione. Le seconde invece, soft skills sono ad esempio il grado di flessibilità e di adattamento all’orario di lavoro, motivazione e orientamento agli obiettivi, creatività, l’attenzione ai dettagli. La creatività è il futuro del mondo del lavoro, ebbene si perché chi ha tantissime qualità creative avrà sempre ampi spazi dove poter gestire la propria attività e ritrovare anche un po’ se stesso/a magari in autonomia e senza dipendenza alcuna. Una persona creativa sa individuare delle risposte a cui nessuno era giunto prima. Si contrappone al pensiero logico, che è basato sulla connessione causa-effetto. La creatività è spesso attribuita agli artisti, ma in realtà tutte le persone possono esercitarla. Una delle caratteristiche principali del pensiero divergente è la flessibilità, indispensabile per poter ragionare fuori dagli schemi. La creatività è la fucina del nuovo mondo professionale ed è figlia della consapevolezza che in mancanza di questa il nuovo mondo del lavoro chiuderà non aprirà nessuna porta e non vi saranno grandi opportunità per farlo.